
In punta di piedi i tuoi occhi
traversano fitte la coltre di nubi
che muta discende e s’addensa
e non chiede il tuo nome avvolgendo
di nebbia la tua cecità e la rabbia
e sedotta da un bacio ti porta
lontano sul fondo di lapislazzuli
di una coppa di notte e domande
smarrite e pianeti dimentichi
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