Notte Profonda

Splendida luna, gatta che lievi zampe posi sui sogni

il muro

Si ergeva davanti al muro vivente

A occhi chiusi e sentiva all’intorno

il respiro pulsante del mondo in attesa

i mattoni come costole nude di ossa

nella malta affondati i pampini come

unghie rotte o denti spezzati nel morso,

come artigli che frugavano il ventre.

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