
Sui pavimenti scuri delle corsie
sui fiumi di marmo risalgono
lenti i passi correnti immobili
affondano fino ai polpacci
tra il suono sommesso di voci
e gli sguardi abbassati a fissarne
i lontani fondali di mari di cera
e linoleum. E stelle di neon
come soli o lucciole ardenti
guidano incerto il corso di
pallidi volti esausti ambulanti
che anelano al porto sicuro
di un alveare di porte gemelle
consunte fortini l’approdo
dal flusso malfermo dei bianchi
camminamenti di calce e metallo.
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